Il valore dell’inatteso nell'economia dell'informazione in rete

L’esperienza della pandemia ha fatto emergere una semplice verità, sintetizzata da Ren Zhengfei, fondatore di Huawei, già diversi mesi prima del lockdown: “nell’epoca dell’informazione il valore dell’interdipendenza è molto elevato”.

Proprio quando abbiamo assistito alla limitazione della normali attività lavorative e private, è emerso con chiarezza come l’informazione, la cultura e la conoscenza siano ingredienti fondamentali - e irrinunciabili - per la libertà e lo sviluppo umano. E la modalità con cui esse vengono prodotte e scambiate all’interno della società hanno mostrato come, in un ambiente digitale, gli individui abbiano assunto un ruolo più attivo.
Come osserva l’economista Yochai Benkler (“Wealth of Networks”, Yale University Press 2006), “il cambiamento causato dall'ambiente dell'informazione in rete è profondo e anche quello avvenuto nella tecnologia ha creato nuove opportunità per la creazione e lo scambio di informazione”.
Tali pratiche ci rendono oggi individui-interpreti, più critici e partecipi. Singole persone hanno una libertà di intervenire e modificare le creazioni culturali degli altri più di quanto non fosse possibile con la cultura dei mass media.
Il punto nodale di queste affermazioni sta nel fatto di riconoscere che il valore della conoscenza risiede proprio nello scambio e nella condivisione.
Occorre, detto altrimenti, dar vita a modelli comportamentali differenti da quelli osservati fino ad ora, che innalzino il grado di collaborazione e valorizzino la soggettività del singolo.
Sappiamo infatti che non basta connettere per comunicare. È necessario favorire la stimolazione di idee, promuovere la nascita di progetti community-based e incentivare una cultura di fondo che riconosca nel diverso un potere generativo.
E questo ci porta ad alimentare la serendipity e ricercare sempre più l’incontro con conoscenze diverse dalla normalità finora conosciuta. Nell’era dell’informazione in rete, l’inatteso diventa fertile per generare progetti cooperativi di larga scala, dediti alla produzione innovativa d’informazione.

In questo contesto è nato l’ultimo progetto firmato iCento dal nome “The Happeny”, un servizio di progettazione e gestione di eventi in grado di rendere distintiva la user experience dei partecipanti. Il percorso è fondato sulla creazione di un universo di valore allargato, che abbraccia un pre-durante-post evento, fisico o digitale che sia. La fruizione di un’esperienza di cultura, di benessere, di life-style è iper-personalizzata e amplificata da momenti preparazione all’evento stesso e di approfondimenti successivi, per stimolare l’audience a una consapevolezza maggiore e a diventare parte attiva del processo.
Non solo: l’utente è stimolato al confronto con gli attori protagonisti che ruotano attorno all’evento, dal curatore della mostra a un rappresentante dell'istituzioni, e può così accedere a esperienze esclusive normalmente inaccessibili.
Ciò che prima chiamavamo evento - le cui coordinate spazio-temporali erano definite e certe- ora diviene eventuale, rivelando un’inattesa occasione di crescita personale.

 


Approfondimenti:
Yochai Benkler, Wealth of Networks http://www.benkler.org/Benkler_Wealth_Of_Networks.pdf
Yochai Benkler, Ted Talk https://www.ted.com/talks/yochai_benkler_the_new_open_source_economics/transcript?language=it